La Reumatologia

É l’unica branca in medicina che non ha come oggetto di studio un organo o un apparato specifico.
Il reumatologo studia patologie infiammatorie e non, le prime ad eziologia prevalentemente autoimmune, tipicamente ad andamento cronico-recidivante, che spesso presentano coinvolgimento sistemico multiorgano/multiapparato.

Il dolore articolare, le artralgie, sono solamente una delle numerose manifestazioni cliniche delle malattie di interesse reumatologico, in quanto le patologie autoimmuni possono presentare una vasta gamma di sintomi e segni clinici. Compito cruciale del reumatologo è riconoscere precocemente possibili patologie su base autoimmune e non ed evitare
che, se non diagnosticate prontamente, possano instaurare nel tempo danno d’organo irreversibile.
I sintomi più comuni che devono spingere il paziente o il medico curante a richiedere un parere reumatologico sono:
dolori articolari localizzati o diffusi con caratteristiche infiammatorie (rigidità articolare prolungata e dolore prevalentemente notturno) tipici delle artriti come l’artrite reumatoide o psoriasica o la spondilite anchilosante, la polimialgia reumatica e le artriti microcristalline come la gotta ed artomuscolari non infiammatori localizzati o diffusi rispettivamente nel caso dell’artrosi e della fibromialgia.
Altro sintomo meritevole di corretto inquadramento clinico e diagnostico reumatologico è rappresentato dal fenomeno di Raynaud caratterizzato da cambiamento del colore delle mani all’esposizione al freddo associato spesso a dolore presentandosi o trifasico se le dita delle mani diventano bianche (fase ischemica), blu (fase cianotica) e rosse (fase iperemica) in progressione temporale, o talvolta bifasico (pallore seguito da cianosi o rossore) o monofasico (acrocianosi o pallore).

Il fenomeno di Raynaud è una manifestazione clinica tipica delle connettiviti sistemiche in
particolare della sclerodermia, della dermato/polimiosite, ma anche del LES e della Sindrome di Sjögren e connettiviti indifferenziate (UCTD).

L’esame capillaroscopico è l’esame cardine che permette di riscontrare le alterazioni capillari precoci delle dita delle mani suggestive per sclerodermia, patologia che potenzialmente può coinvolgere cuore e sistema respiratorio.

La persistente sensazione di occhi secchi e ‘’sabbia negli occhi’’ e/o di bocca asciutta rispettivamente sintomi della xeroftamia e xerostomia, sono le manifestazioni principali della sindrome di Sjögren, connettivite sistemica dal potenziale rischio di sviluppo di linfoma nel corso della malattia, meritevole di corretto inquadramento reumatologico anche per evitare potenziali complicanze oculari (congiuntiviti, blefariti, ulcerazioni corneali) e/o orali (carie/parodontite).

Altri sintomi che possono condurre il paziente dal reumatologo sono l’aftosi orale ricorrente e/o aftosi genitale ricorrente, la comparsa di rash cutanei dopo l’esposizione solare, stanchezza persistente, rigidità protratta alla colonna vertebrale.

Le alterazioni di laboratorio che più di frequente possono condurre il paziente o il medico curante a richiedere un consulto reumatologico possono essere:
persistente incremento degli indici di flogosi (VES e PcR), non giustificabili da altre cause di infiammazione o infezione, possono suggerire problematiche infiammatorie come artriti, polimialgia reumatica o vasculiti dei grossi vasi;
ipergammaglobulinemia policlonale persistente all’elettroforesi delle proteine sieriche. Spesso indice di attivazione aspecifica del sistema immunitario;
anemia, piastrine e globuli bianchi persistentemente bassi non giustificabili da cause puramente ematologiche, spesso riscontrabili nelle connettiviti sistemiche;
riscontro di positività autoanticorpali come degli anticorpi anti-nucleo (ANA), fattore reumatoide (FR) o degli antigeni nucleari estraibili (ENA) e sottotipizzazioni autoanticorpali (es: SSA, SSB, Ro52, ACA, SCL70, PM/SCL, JO-1) o riscontro di positività del LAC (lupus anticoagulant) ed anticorpi anti-fosfolipidi come accade talvolta nello screening trombofilico prima dell’inizio della terapia anticoncezionale estroprogestinica.

 

Patologie di interesse reumatologico
Artriti/artropatie infiammatorie
• Artrite Reumatoide
• Artrite Psoriasica
• Spondilite Anchilosante (spa), spondiloenteroartriti
• Artriti reattive
• Artriti microcristalline
o Gotta/artropatia gottosa
o Condrocalcinosi
• Polimialgia reumatica

Reumatismi non infiammatori
• Fibromialgia
• Artrosi
• DISH
Connettiviti
• Connettiviti indifferenziate
• Sindrome di Sjögren
• LES
• Sindrome di anticorpi antifosfolipidi primitiva e secondaria
• Sclerodermia
• Dermatomiosite/polimiosite

Vasculiti dei grossi vasi e dei vasi medi
• Arterite temporale di Horton o arterite a cellule giganti
• Arterite di Takayasu
• Poliarterite Nodosa
Vasculiti dei piccoli vasi
• Vasculiti ANCA-correlate (Sindrome di Churg-Strauss, Sindrome di Wegener, Poliangioite
microscopica)

 

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Reumatologia

Artrite reumatoide, artrosi, lupus, spondilite anchilosante e fibromialgia.
Dolori articolari, rigidità mattutina, gonfiore, affaticamento e febbre.
Con esami del sangue, radiografie e risonanze magnetiche per valutare infiammazioni o danni articolari.
Farmaci antinfiammatori, immunosoppressori, fisioterapia e, in alcuni casi, terapia biologica.
Una dieta ricca di antiossidanti e povera di alimenti pro-infiammatori può aiutare a ridurre i sintomi.
Responsabile dell’ambulatorio di reumatologia il dott. Gianmaria Governato

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